Il senso della vita

Sin da piccoli tutti si sentono rivolgere la fatidica domanda: cosa vorresti fare da grande? E tutti hanno in mente un’idea, un sogno da realizzare. Poi crescendo le cose cambiano e spesso ci si rende conto che erano solo sogni da bambino. Ma ciò che rimane uguale è avere uno scopo nella vita, una meta da raggiungere: questo è il senso della vita.

La conclusione che ho tratto dalla mia riflessione è che la vita ha un senso, di indicare a ognuno di noi una buona “ragione di vivere”.



Che cos’è per me la felicità?

Capita spesso di sentire frasi del tipo: “che senso ha la vita che faccio?”, “che senso ha la vita?”, “faccio una vita senza senso”, “almeno ho la sensazione di far qualcosa di utile!”.

Io non credo che le grandi domande nascano principalmente dall’esperienza del dolore. Il dolore può anche stordirci e paralizzare  totalmente il pensiero. Lo stesso vale per la felicità che può rendere spensierati e superficiali.
La sofferenza e la felicità possono ogni tanto spingerci verso le domande fondamentali, ma non ne sono né un garante né una condizione. Pensare diversamente proviene dalla visione contorta della realtà, perché suppone che bisogna soffrire per cercare il senso della vita e le risposte alle grandi domande, si dovrebbe concludere che bisogna soffrire per essere felici. Insomma, la realtà sarebbe perversa e io mi rifiuto di vederla in tal modo.
Felicità è una parola che ha subito una inflazione, preferisco parlare di serenità che possiede un tocco di serietà, di responsabilità, di riflessione. Per me la felicità ha qualcosa di eccessivo e di momentaneo, perciò preferisco parlare della serenità che è segnata dalla tranquillità ed è duratura. Rincorrere la felicità rende infelici, la serenità invece si raggiunge, perché ci raggiunge, la si riceve ma anche crea. Perciò non rincorro la felicità,  ma aspiro alla serenità che associo a libertà, serietà, pensiero profondo, tranquillità, creatività di vario tipo e anche a  qualcosa di inesplicabile e senza nome che emerge nel silenzio.


Io amo la vita, sono un essere umano.

Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano.

La società di oggi è un po’ come le sabbie mobili: ti avvicini per fare un castello e sprofondi senza via di fuga. Si è circondati da menzogne falsità ed ipocrisie. L’ipocrita tuttavia non è l’essere umano peggiore. L’ipocrita vuole guidare il pensiero altrui, condizionarlo ed opprimerlo non seguendo poi quel che dice ma quel che può conferirgli supremazia. L’uomo peggiore è quello che lo permette.

È il peggiore perché si adegua, si adegua alla sottomissione, si adegua a non essere sovrano si adegua a perdere la sua dignità i suoi diritti e la sua indipendenza. Si adegua e subisce. Subisce accuse, ingiustizie, guerre e perdite.


La cosa peggiore però che può fare un uomo è farsi comandare.

Nessuno dovrebbe permettere ad un altro di imporsi sulla propria persona, sui proprio pensieri, sulla propria concezione di bene, di giustizia e sui propri pareri. La cosa che più dovrebbe essere cara ad un uomo è il principio o meglio l’insieme dei principi che ne determinano il valore, la forza e la ricchezza d’animo. I principi sono le fondamenta di ogni essere umano, la sua personale costituzione che non può essere cambiata ma è coerente e inviolabile. Tutte queste belle parole però non bastano. La società oggi si crede potente, si crede sovrana, si crede suprema e dal potere assoluto ma come tutti in cuor nostro sappiamo non è così. Veniamo continuamente condizionati e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto.


La risposta alla domanda “Che senso ha la vita?” 

E' stata ricercata da tutti i più grandi filosofi, letterati e pensatori. La risposta però è del tutto personale, e dipende da come l’individuo la vita la vive, quindi essa dipende dalla intensità con cui è vissuta. Io considero la vita come un susseguirsi di esperienze, sensoriali o intellettuali, che portano alla felicità: ogni individuo fa delle esperienze, diverse da ogni altro, e con lo scambio di queste si può arricchire. Attraverso i vari modi di concepire la vita però permangono alcuni valori comuni e assoluti come il diritto alla vita e la libertà di ricercare la felicità con ogni mezzo nel rispetto però degli altri. La felicità che ognuno cerca di raggiungere delinea la personalità dell’individuo, quindi la vita è la possibilità di essere se stessi.


La vita è la cosa più meravigliosa che possa esistere!!! 

La vita spesso ci mette in situazioni così complicate che diventa per noi difficile, ma non impossibile da risolvere. Ci sono cose che sfuggono alle nostre mani e che non importa quanto lo vogliamo, non saranno mai più le stesse. Certo, non tutto può essere perfetto, ci saranno sempre momenti piacevoli e spiacevoli, momenti felici e momenti tristi, ma anche così, nonostante gli ostacoli che ci vengono presentati, dobbiamo andare avanti e dimostrare di essere combattenti. Nella nostra permanenza nel mondo incontreremo tanti tipi di persone, alcune ci motiveranno, ci aiuteranno e ci daranno il meglio di loro per imparare, altre ci disprezzeranno, ci guarderanno male, ci criticheranno e altri saranno con noi solo per il beneficio che possiamo offrire loro, il che significa che saranno con noi solo per interesse. È così che incontreremo brave persone che ci amano, ci aiutano e vegliano sul nostro futuro. Ci saranno anche persone cattive con cattivi cuori e cattivi sentimenti che vorranno solo vederci falliti e infelici. Queste persone hanno un sentimento nei loro cuori chiamato invidia, che solo perché ti vedono felice sarà come un pugnale nei loro cuori. Solo perché non possono essere come te, ecco perché vogliono vederti giù o hanno fallito, ma non per questo dobbiamo cambiare o essere come loro, al contrario, dobbiamo essere chi vogliamo essere. Ogni persona è unica in questo mondo, dobbiamo solo essere noi stessi e imparare dalle cose buone e dalle cose cattive per trarne il meglio.

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