05 aprile 2023

Il paradosso è che le bollette in Sardegna sono le più alte d'Italia.


Per quanto concerne l’energia elettrica, la Sardegna attualmente produce circa 12mila e 335 gigawatt all’ora a fronte dei consumi netti pari a 8mila e 426 gigawatt all’ora. Questo vuol dire che la produzione netta di energia elettrica generata sul territorio regionale è maggiore del 40,8% del fabbisogno netto isolano. Oltre il 40% dell’energia prodotta in Sardegna non viene utilizzata nell’isola e in gran parte dei casi viene esportata. (fonte: Regione Autonoma della Sardegna).

Il paradosso è che le bollette in Sardegna sono le più alte d'Italia.

La Sardegna, quindi, produce energia elettrica più di quanto gliene serva ma i cittadini pagano più del resto d’Italia.
Le concessioni, che interessano chilometri su chilometri di tratti di mare sardi, potrebbero compromettere in maniera irreversibile gli equilibri dell'ecosistema della flora e della fauna marina, nonché ovviamente il paesaggio naturalistico tipico della Sardegna.
Sono tantissimi i progetti presentati per la realizzazione di parchi eolici offshore in Sardegna. Parliamo di centinaia e centinaia di aerogeneratori alti più di 270 metri l’uno, come se in mezzo al mare venisse conficcata una selva di grattacieli da 90 piani ciascuno.
Le concessioni, che interessano chilometri su chilometri di tratti di mare sardi, potrebbero compromettere in maniera irreversibile gli equilibri dell’ecosistema della flora e della fauna marina, nonché ovviamente il paesaggio naturalistico tipico della Sardegna.
Ogni pala sarà più alta della Torre di Pisa, il doppio della ruota panoramica di Londra. Il paesaggio tipico della Sardegna, quello che abbiamo sempre conosciuto e che attira visitatori da tutto il mondo, andrebbe perso per sempre.
Cittadini, enti, ricercatori, visitatori, liberi professionisti ed operatori economici che operano in ambiti dove il paesaggio assume un ruolo determinante potrebbero subire conseguenze negative non prevedibili e non analizzate all’interno dei progetti.
Ricordiamo che la tutela del paesaggio e dell’ambiente rientra tra i principi fondamentali della costituzione della repubblica italiana.
All’Articolo 9:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Oltre ai progetti dell’eolico in mare, vi sono poi i progetti su terra che hanno un impatto uguale, se non addirittura peggiore, dei primi.
I basamenti degli aerogeneratori hanno un impatto devastante, metri cubi di cemento armato da cavi d’acciaio spessi diversi centimetri che rimarranno per sempre, anche qualora si volesse rimuovere la turbina.
Qualora i progetti si realizzassero, porterebbero dei cambiamenti drastici irrimediabili. Le concessioni di questi super impianti variano dai 40 ai 50 anni, più le dovute proroghe e nuove concessioni. Questo vuol dire che non si potrà tornare in dietro, il paesaggio cambierà e non potremo più vederlo com’era prima, se non nella nostra immaginazione o in vecchie fotografie. Le future generazioni cresceranno senza poter conoscere le località com’erano originariamente. Questo è il prezzo da pagare per dare energia al resto d’Italia, meno che ai sardi.