Per quanto concerne l’energia elettrica,
la Sardegna attualmente produce circa 12mila e 335
gigawatt all’ora a fronte dei consumi netti pari
a 8mila e 426 gigawatt all’ora. Questo vuol dire che la
produzione netta di energia elettrica generata sul territorio
regionale è maggiore del 40,8% del fabbisogno netto isolano. Oltre il
40% dell’energia prodotta in Sardegna non viene utilizzata nell’isola e in gran
parte dei casi viene esportata. (fonte: Regione Autonoma della Sardegna).
Il paradosso è che le bollette in Sardegna sono le più alte d'Italia.
La Sardegna, quindi, produce energia elettrica più di quanto gliene
serva ma i cittadini pagano più del resto d’Italia.
Le concessioni, che interessano chilometri su chilometri di tratti di
mare sardi, potrebbero compromettere in maniera irreversibile gli
equilibri dell'ecosistema della flora e della fauna marina, nonché
ovviamente il paesaggio naturalistico tipico della Sardegna.
Sono tantissimi i progetti presentati per la realizzazione di parchi
eolici offshore in Sardegna. Parliamo di centinaia e centinaia di
aerogeneratori alti più di 270 metri l’uno, come se in mezzo al mare venisse
conficcata una selva di grattacieli da 90 piani ciascuno.
Le concessioni, che interessano chilometri su chilometri di tratti di
mare sardi, potrebbero compromettere in maniera irreversibile gli equilibri
dell’ecosistema della flora e della fauna marina, nonché ovviamente il
paesaggio naturalistico tipico della Sardegna.
Ogni pala sarà più alta della Torre di Pisa, il doppio della ruota
panoramica di Londra. Il paesaggio tipico della Sardegna, quello che abbiamo
sempre conosciuto e che attira visitatori da tutto il mondo, andrebbe perso per
sempre.
Cittadini, enti, ricercatori, visitatori, liberi professionisti ed
operatori economici che operano in ambiti dove il paesaggio assume un ruolo
determinante potrebbero subire conseguenze negative non prevedibili e non
analizzate all’interno dei progetti.
Ricordiamo che la tutela del paesaggio e dell’ambiente
rientra tra i principi fondamentali della costituzione della
repubblica italiana.
All’Articolo 9:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della
Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche
nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi
e le forme di tutela degli animali.”
Oltre ai progetti dell’eolico in mare, vi sono poi i progetti su terra
che hanno un impatto uguale, se non addirittura peggiore, dei primi.
I basamenti degli aerogeneratori hanno un impatto devastante, metri
cubi di cemento armato da cavi d’acciaio spessi diversi centimetri che
rimarranno per sempre, anche qualora si volesse rimuovere la turbina.
Qualora i progetti si realizzassero, porterebbero dei cambiamenti
drastici irrimediabili. Le concessioni di questi super impianti variano dai 40
ai 50 anni, più le dovute proroghe e nuove concessioni. Questo vuol dire che
non si potrà tornare in dietro, il paesaggio cambierà e non potremo più vederlo
com’era prima, se non nella nostra immaginazione o in vecchie fotografie. Le
future generazioni cresceranno senza poter conoscere le località com’erano
originariamente. Questo è il prezzo da pagare per dare energia al resto d’Italia,
meno che ai sardi.
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