07 agosto 2023

Nei campi devastati dalla guerra i bambini giocano.

Uno dei volti più difficili della guerra è l'effetto devastante che la lotta ha sulla vita dei bambini. Sebbene non abbiano alcuna responsabilità per il conflitto, i più piccoli subiscono l'impatto del trauma e della violenza con intollerabile intensità.

Ancora oggi, quando le leggi e le convenzioni internazionali proteggono i diritti dei minori nei conflitti, molti continuano a soffrire. Il numero di bambini che vivono nelle impostazioni delle guerre più mortali del mondo è aumentato di quasi il 10% nel 2021, a 230 milioni, secondo un rapporto pubblicato dalla ONG Save the Children, che specifica anche che un minore su sei sul pianeta vive in un'area considerata in conflitto.

Il conflitto minaccia non solo la salute e la felicità dei più piccoli, ma anche la loro capacità di sperimentare la felicità dell'infanzia. Ma non smette mai di stupirmi di come i bambini abbiano la capacità di giocare nonostante si trovino in situazioni terribilmente avverse. Nei campi profughi, nelle città devastate dalla guerra, nelle misere baraccopoli, le vedi correre dietro i fili che simulano un'auto, calciare una palla fatta con stracci o accarezzare una bambola sfilacciata.

Un campione del meglio della condizione umana? Dello sforzo di non arrendersi, nonostante la barbarie? So solo che è qualcosa che mi impressiona sempre e mi conforta.

Oggi è il 06/08/2023

 

So che ciò che pensi determina il mondo che vedi. Se cambi i tuoi pensieri, cambierai il modo in cui percepisci il mondo e agirai di conseguenza. So anche che ciò che penso di recente di questa società in cui vivo, di questo paese, di questo mondo, è, contrariamente al mio solito modo di pensare. Cerco di trovare ragioni per pensare a casi di quelli che non compaiono nelle notizie che mi rifiuto di vedere.

Cerco di scrivere su “ il resto ”, su natura, animali, costumi, su supereroi senza mantello o spada, esseri con credenze, con principi, cose belle, apprendimento, il valore della famiglia, degli amici, quel fatto del passato che ha lasciato una lezione di vita.

Ma c'è sempre un ma. Decido anche di scrivere su ciò che uscirei per strada oggi, di gridare, di rivendicare, di allertare, ricordare e non dimenticare mai che ci sono ancora mostri che si danno il potere di decidere sugli altri, sui costumi e sulla vita degli altri, che ci sono ancora esseri che negano che la vita sia diventata stupidamente disponibile e non mi riferisco solo agli elettrodomestici, ma anche agli esseri umani, che il vecchio e il “ diversi ” per il loro colore della pelle, la loro religione, il loro luogo di nascita, il loro orientamento sessuale, il loro potere d'acquisto, il loro stato fisico e mentale, hanno tanto diritto di vivere quanto loro, che la discriminazione porta solo violenza.

Molte volte, ho la sensazione di non far parte di questo mondo o che altri vivano in un mondo di cui io, essendo privilegiato, non faccio parte. Altre volte, sento la voce di qualcuno dall'altra parte del filo invisibile, qualcuno che capisce e condivide ciò che sto dicendo e quella notte dormo più calmo, più felice, più accompagnato.

Il paese, il mondo in cui viviamo, non è in una situazione di calma. Né nell'economia, né nella salute, né nei conflitti internazionali, né nelle battute d'arresto che la mia mente insiste nel farmi notare. Inoltre, mi chiedo cosa ci riserva l'universo in risposta alla nostra irresponsabilità.

Lo so, non puoi vivere in tensione permanente, ma capisco che non puoi vivere come se fossimo in una bolla privata e isolata.

Essere consapevoli del fatto che la cosa essenziale è che ogni persona, chiunque sia e viva dove vive, ha i suoi bisogni di base coperti, E che è essenziale che giustizia e valori prendano il loro giusto posto, intendo continuare a scrivere mentre posso. E perché me lo dici? me lo chiederai. Non commettere errori, mi sto dicendo. Aveva bisogno di ascoltarmi.

Cosa dobbiamo capire che dobbiamo impegnarci nel presente, per avere un futuro, nostro o quello dei nostri successori?

01 agosto 2023

Grazie a Conte, sono circa 140mila i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che percepiscono il Reddito di cittadinanza.

È una situazione di illegalità che priva queste persone degli strumenti idonei a garantire loro un’autentica realizzazione personale e professionale.

Ho sentito anche dire da Conte che aver tagliato il reddito è stato disumano. A me pare disumano aver insegnato ai giovani a convivere a spese della società piuttosto che a credere in loro stessi e alla possibilità di migliorare le loro condizioni di vita.

Sono ben 11.290 che possiedono solo la licenza elementare o nessun titolo, e altri 128.710 solo il titolo di licenza media. Questi giovani, dovrebbero completare  il percorso scolastico, se lo hanno interrotto illegalmente o percorrere un percorso di formazione al lavoro, tipo scuole professionali, e non restare in poltrona a spese dello stato. Queste persone non hanno diritto a percepire il reddito e bene ha fatto il governo a cancellarlo.

Il reddito di cittadinanza è stata una colossale operazione del voto di scambio messo in piedi dal M5S. Ricordo che sono stati spesi ben 30 miliardi di Euro di fondi pubblici, una finanziaria e mezzo, per trovare da parte di Conte, quei voti che hanno racimolato in particolare al sud, ma con quali risultati? Risultati drammatici, che hanno tolto la dignità ad una marea di gente abile al lavoro. Oggi il governo ha fatto una scelta molto semplice e coerente, intanto ricordo che fu annunciato in campagna elettorale l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, che a decorrere dal primo Gennaio 2023 è stato abolito, cioè con la finanziaria approvata a Dicembre 2022, quindi da sette mesi giuridicamente non c’è più a far data dal primo Agosto e adesso l’opposizione si mobilita con sette mesi di ritardo. Il ragionamento è semplice, tu non puoi lavorare perchè sei inabile? Oppure non puoi sussistere perchè hai un problema o perchè hai una pensione che non ti da la garanzia di sussistenza? Lo stato ti viene in aiuto con dei sussidi che ovviamente incrementano la tua pensione bassa o perché sei inabile al lavoro. Se viceversa sei abile al lavoro, ti do un sussidio per formarti al lavoro. È inaccettabile che ti do dei soldi a vita per stare sul divano di casa a guardare la televisione. 

Ti do i soldi temporaneamente per formarti ed entrare nel mercato del lavoro.

Faccio presente che il reddito di cittadinanza non è il reddito universale è un sistema sbagliato perché bisogna prenderne atto che ha fallito,  bisognava dare dei soldi alle persone per immetterle  nel mondo del lavoro, non le hai messe, hai fallito. 

Quando io sento, come ieri sera in TV, di una persona intervistata a Napoli, che mi è sembrata abile al lavoro, dire che se mi tolgono il reddito io vado a rubare, non è accettabile un ricatto del genere. Non si può accettare che un  cittadino della Repubblica Italiana dica: o mi dai i soldi per fare quello che voglio io a casa, o io vado a rubare. Ripeto è inaccettabile. Tra l’altro vorrei dire che oggi ho sentito in Tv di una donna di 32 anni che da quando si è diplomata a 19 anni non è riuscita a trovare lavoro, ed oggi si preoccupa che gli venga tolto il reddito di cittadinanza che sono 780 Euro al mese. Una donna di 32 anni in piena salute che si può permettere di non lavorare perché grazie a Conte può stare a casa e godersi i soldi che lo stato gli dà. Vergognoso. Io mi chiedo, in questi 13 anni trascorsi dal diploma, perchè non si è cercata un lavoro? Perchè non ha fatto dei concorsi? Perché non le hanno proposto un corso di formazione al centro per l’impiego?  

Questa purtroppo è la dimostrazione che il reddito di Cittadinanza ha cancellato la dignità della persona, ma ci rendiamo conto, che ci sono giovani che hanno deciso di non lavorare, tanto c’è Conte che ha promesso loro che possono stare a casa a spese dello stato: vivere senza lavorare. È una vergogna, una ingiustizia per tutti coloro che hanno lavorato una vita e che oggi si ritrovano con pensioni di fame mentre cci sono persone che non hanno mai lavorato e percepiscono un RdC di 780 euro al mese. Complimenti a Conte e al suo M5S. Bene ha fatto il governo ad abolirlo. È stato coerente con il programma presentato agli italiani.