21 settembre 2021

Ci sono molti modi per diffondere false notizie: lettere anonime, la pubblicazione sui giornali, un post su Facebook…

 I giornalisti sono tenuti a svolgere un ruolo decisivo nella trasmissione di notizie precise e di qualità all’interno della società. È un compito divenuto ancora più difficile a causa della grande quantità di FAKE NEWS, informazioni errate e altri tipi di contenuti imprecisi che circolano costantemente tra le piattaforme digitali.  I giornalisti  oggi hanno l’obbligo di setacciare la massa di contenuti che vengono creati e condivisi per separare il vero dal falso e per aiutare la diffusione della verità. Sfortunatamente, come dimostra il post di  Christian Solinas, non è questo il modo con cui attualmente le imprese giornalistiche trattano le notizie, le voci che circolano online e i contenuti virali. Le falsità arrivano molto più lontano della verità e i media giocano un ruolo importante nel favorire che accada. I siti di news dedicano infatti molto più tempo e risorse a diffondere informazioni discutibili e spesso false, di quanti ne impieghino a verificare e/o smontare contenuti virali e voci diffuse su internet. Invece di comportarsi come fonti informative affidabili, spesso i media online promuovono la disinformazione nel tentativo di guadagnare traffico e impegno sociale.

Ma oggi l’asticella che indica cosa sia degno di attenzione sembra essere molto più bassa. Inoltre, esiste una serie di pratiche ampiamente diffuse tra i siti di news che confondono e ingannano il pubblico. Sono abitudini che riflettono un pensiero a breve termine che, in fin dei conti, non è in grado di comunicare il pieno valore di una notizia.

Oltre a causare altri problemi, questa assenza di verifica fa anche sì che i giornalisti siano facili complici di impostori e falsificatori che, per guadagnare credibilità e traffico, cercano di ottenere che la stampa citi le loro dichiarazioni e i loro contenuti.

Riporto di seguito il post pubblicato il 20 settembre 2021 da Christian Solinas nella sua pagina facebook riferito all’articolo del Fatto  Quotidiano riguardo l’acquisto della sua abitazione.

IL POST

“ LE TANTE MOGLI DI PUTIFARRE E I TANTI SINONE CHE GIOCANO CON LE PAROLE IN SARDEGNA. CON UNA POSTILLA PER I DESTINATI ALLA GIUDECCA DEL XXXIV CANTO DELL'INFERNO.

Apprendo dai mass-media, che riportano una notizia de Il Fatto Quotidiano, l’iscrizione a modello 45 da parte della Procura di Cagliari di una serie di esposti anonimi i quali riguarderebbero l’acquisto della mia abitazione.

Premesso che, come noto, tale modello riguarda notizie e/o segnalazioni che non costituiscono reato, sono comunque a completa disposizione per chiarire ogni aspetto delle mie attività, che pur attenendo alla mia personale sfera privata sono sempre state caratterizzate da legittimità e trasparenza.

Si pone invece con forza l’interrogativo su come elementi attinenti ad un fascicolo riservato possano essere nelle mani di più persone ed utilizzate evidentemente per costruire un caso mediatico fondato su ricostruzioni parziali e strumentali, su allusioni e accostamenti suggestivi, su gravi omissioni che orientano una lettura fuorviante.

Non può certo sfuggire che vi sia un insieme di esposti anonimi, inspiegabilmente conosciuti ad alcuni giornali e blogger, con pubblicisti che si citano a vicenda per avvalorare le proprie tesi, tutte coordinate ad un frontale attacco politico nei miei confronti.

Per quanto mi riguarda, per il rispetto che ho dei Sardi e per l’amore che nutro per la mia terra, non posso più tacere:

- A quarantacinque anni, dopo venticinque di attività, ho acquistato una casa di abitazione edificata circa mezzo secolo fa, che era pubblicamente in vendita da parte di un’agenzia immobiliare. Lo ho fatto, come tutti, con un atto pubblico, stipulando il contratto preliminare e poi l’atto definitivo davanti al notaio, sempre alla luce del sole, dando un acconto con i miei risparmi ed accendendo un mutuo di 30 anni, garantito da ipoteca a favore della Banca pari al doppio del valore.

- Non è di mia proprietà invece e non ho alcuna relazione con il lotto confinante, sul quale è in corso la costruzione di altro immobile da parte di un privato imprenditore. Pertanto, la circostanza dell’edificazione allusivamente legata alla mia persona è clamorosamente falsa.

- Riguardo alle mie proprietà in agro di Capoterra, acquistate nel 2002 e sulle quali ho investito nel tempo impegno e risparmi, rappresento che ho deciso di metterle in vendita pubblicizzandole su un sito immobiliare, al fine di poter acquistare la mia nuova abitazione così come credo faccia la maggior parte delle persone comuni; tengo a precisare di aver conosciuto l’amministratore della società promissaria acquirente solo in occasione della sottoscrizione del contratto preliminare dinanzi al notaio; l’atto definitivo non è ancora stato stipulato perché la promissaria acquirente mi ha tempestivamente e formalmente richiesto via PEC un differimento del termine di ulteriori 3 mesi, che ho ritenuto di concedere rispondendo alla stessa con posta certificata e previa comunicazione al notaio rogante, nell’ambito di una normalissima contrattazione fra parti private.

- Con riferimento, invece, al contratto preliminare di compravendita di tre ettari di zona edificabile ed un ettaro di zona agricola sempre in agro di Capoterra, sottoscritto nel 2013, ancora una volta davanti ad un notaio, voglio sottolineare che non si è mai addivenuti alla stipula dell’atto definitivo in quanto il compianto promissario acquirente è venuto a mancare; il contratto preliminare è stato però consensualmente risolto con gli eredi, ai quali ho restituito per intero la caparra a suo tempo versata mediante rogito notarile regolarmente registrato.

Pertanto, le circostanze e le gravissime allusioni riportate dal Fatto Quotidiano sono destituite di ogni fondamento.

Certo di aver chiarito la piena trasparenza e la legittimità che hanno sempre contraddistinto le mie azioni, continuerò senza indugio ed in piena coscienza a lavorare per la nostra amata Sardegna, assumendomi come sempre l’onere di decisioni che potranno pure costarmi altri esposti anonimi, ma che ritengo adottate nel solco della via maestra, rappresentata dall’interesse pubblico, bene primario irrinunciabile. “

Christiansolinas post


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