22 novembre 2021

Il dramma delle case occupate...

Il dramma delle case occupate e la sfida degli occupanti abusivi a cittadini e sistema è un tema purtroppo all’ordine del giorno. Di stringente, tragica attualità. A fronte del quale, però, amministratori locali e apparati istituzionali, dimostrano di intervenire poco se non addirittura male. Dopo il caso del pensionato romano residente nel quartiere Don Bosco della capitale. Cacciato da casa sua da un rom abusiva che, mentre l’uomo era a fare una visita medica, si è insediata nell’abitazione dell’anziano, saccheggiandola e devastandola al momento dello sfratto, oggi da Pozzuoli arriva l’ennesima, vergognosa vicenda.

«Ero al ristorante con mia figlia, quando ho ricevuto la telefonata di un vicino che mi ha detto che mi avevano occupato casa. Mi sono precipitato sul posto e ho notato il cancello di casa forzato e la porta blindata danneggiata. All’interno c’era una donna con due figli, che non avevo mai visto prima».

È solo l’incipit di un racconto drammatico cominciato il 7 giugno scorso e da cui oggi il protagonista e vittima di una odissea inaccettabile. Lui è un 63enne di Pozzuoli Bruno Illiano, che come riferiscono Napoli Today e Today.it. sui loro siti, «da cinque mesi non riesce ad entrare in possesso dell’alloggio popolare di via Matilde Serao a Pozzuoli, di cui era legittimo assegnatario».

Da quel giorno di inizio estate, l’uomo, che viveva in quell’alloggio dal 1992, non è riuscito a recuperare gli oggetti personali e i beni di famiglia rimasti dentro la casa che gli occupanti abusivi gli hanno indebitamente e prepotentemente sottratto. Il legale di Illiano – riferiscono i siti citati – l’avvocato Gennaro Caracciolo del foro di Santa Maria Capua Vetere, ha presentato denuncia-querela, presso la Stazione Carabinieri di Monteruscello. E chiede alla Procura della Repubblica «di voler disporre, con la massima urgenza, tutti gli atti necessari allo sgombero immediato. Unitamente o disgiuntamente al sequestro preventivo sull’immobile assegnato al signor Illiano, al fine di limitare al minimo gli effetti lesivi del reato». Ma al momento, tutto tace. E si ferma al dibattito mediatico che, nonostante il tam tam delle denunce e delle rivendicazioni, riesca a dare seguito pragmatico alla gestione e definizione di un fenomeno in escalation continua.

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