20 giugno 2022

Procurad'e moderare barones sa tirannia! (Cercate di frenare baroni la vostra tirannia!)

L'Inno dell'Indipendentismo Sardo venne composto all'indomani dei moti rivoluzionari del 1794 da Francesco Ignazio Mannu, nobiluomo di Ozieri e magistrato a Cagliari, con il titolo Su patriottu sardu a sos feudatarios. Il testo originale, articolato in 47 ottave logudoresi, ben 375 versi totali, è un vero canto d'amore per la propria terra e fiera rivendicazione d'identità, ma anche circostanziato decalogo sulla sacrosanta lotta per la libertà contro la secolare oppressione dei dispotici e arroganti proprietari terrieri che sfruttavano avidamente l'isola con la complicità del regime sabaudo. La versione italiana qui riportata testimonia più d'ogni altra parola quanto il brano si sia preservato attuale, ad onta dell'età, e universale, nonostante il peculiare contesto storico, sociale, geografico e letterario. Uguale istanza repressa sembra esprimere la danza dal passo cadenzato dei Mamuthones di Mamoiada, figuranti di un arcaico carnevale pagano, la schiena curva sotto il peso dei campanacci, il volto coperto dalla lignea maschera totemica, guidati come gregge d'armenti dagli Issohadores. Eppure dal loro grave portamento traspare riflesso l'ancestrale orgoglio, già forse perché la dignità di un popolo, al contrario dell'infamia dei suoi governanti indigeni o stranieri, non si misura con il metro della storia scritta con il sangue dei vinti, né tantomeno si logora con il passare del tempo.

Traduzione da Sardo in Italiano:

1)      Cercate di frenare baroni la vostra tirannia

sennò lo giuro sulla vita mia finirete sotto terra

Dichiarata è già la guerra contro la prepotenza

e comincia a mancare nel popolo la pazienza

 

2)      Badate che divampa contro di voi il fuoco

badate questo non è un gioco ma cosa seria

Attenti che il cielo nero minaccia tempesta!

Gente consigliata male ascolta la voce mia!

 

3)      Non date più di sprone al povero ronzino

o nel mezzo del sentiero fermo s'impunterà

perch'è tanto stremato da non poterne più

e finalmente dovrà il basto gettar via

 

4)      Il popolo sepolto da profondo letargo

alfine disperato s'accorge delle catene

Capisce di patir le colpe dell'indolenza antica:

feudo legge nemica d'ogni buona filosofia!

 

5)      Che fossero vigna oliveto o campo

le terre han profuso regalate o barattate

Come gregge di pecore malnate han venduto

uomini e donne insieme alle lor creature

 

6)      Per una paga di poche lire e talvolta per niente

han reso eternamente schiave le genti

e migliaia di persone servono un tiranno

Misero genere umano! Povero popolo sardo!

 

7)      Dieci o dodici famiglie si son spartita l'isola

impossessandosi delle nostre terre

in maniera ingiusta nei bui secoli scorsi

e però oggi noi vogliamo a ciò porre rimedio

 

8)      Nasce il Sardo soggetto a mille comandamenti

tributi ed imposte deve versare al signore

in bestiame e grano in danaro e in natura

paga per il pascolo e paga per seminare

 

9)      Prima ancora dei feudi esistevano i villaggi

ed erano i veri proprietari dei boschi e dei campi

Come mai a voi baroni la cosa altrui fu assegnata?

Colui che allora ve la donò non aveva il diritto di farlo!

 

10)    Né alcuno può pensare che la povera gente

abbia volontariamente rinunciato ai propri diritti

Perciò i titoli vostri puzzano d'indebita appropriazione

e le comunità hanno ben ragione a volerli impugnare

 

11)   Dapprima esigevate tasse meno gravose

ma poi le avete aumentate di giorno in giorno

Man mano che crescevano vi siete dati al lusso

sperperando in spese inutili la sana economia

 

12)   Neppure vi bastò serbare i possedimenti dinastici

con la minaccia della prigione con i castighi e le pene

Con ceppi e catene i poveri ignoranti

obbligaste a pagare balzelli esorbitanti

 

13)   E se almeno v'adoperaste a mantener giustizia

castigando i delitti dei malviventi locali

Così potrebbe la gente del bene di tranquillità fruire

e andare e venire sicura per la strada

 

14)   A questo solo dovrebbe servire ogni tassa e norma

proteggere dai delinquenti chi invece la legge rispetta

Ma di tale difesa ci priva il barone per avarizia

chè sa solo lesinare sulle spese di giustizia

 

15)   Il primo fesso che si presenta viene nominato ufficiale

faccia egli bene o male basta che non pretenda salario

Procuratore o notaio servitore o lacchè

sia bianco sia nero egli è buono a governare

 

16)   Basta che s'adopri di persona a far crescere le entrate

e rendere più contenta la borsa del suo padrone

e che aiuti il fattore a trovare sollecitamente

un messo o altra persona zelante nell'eseguire gli ordini

 

17)   Talvolta del barone fa le veci il suo cappellano

i villaggi tiene in una mano nell'altra la dispensa

Feudatario non credere di poterci costringer schiavi

solo per arricchirti o scorticarci vivi!

 

18)   Pretendi che per difendere i beni e la tua vita

il villano vegli giorno e notte con l'armi in

mano Se così deve essere perchè allora tanti tributi?

Se non danno alcun frutto è da stolto pagarli!

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