09 settembre 2022

Ma, in che mondo viviamo?

 

Che strani pensieri ti vengono quando il caldo afoso di questi giorni non ti fa dormire. Si pensa a tutto, al passato, al presente, e, ti passano sotto gli occhi gli articoli dei giornali che parlano di fatti brutti ed alcuni anche belli, ti sembra di ascoltare la radio e vedere la televisione, ma la musica è sempre la stessa. E, poi, quando gli occhi stanno per chiudersi ricordi qualcosa che ti fa pensare. Una signora, o forse un uomo che denuncia di avere scritto infinite lettere, ai vari Ministeri, ai giornali, a personalità dello Stato, a persone che contano, esponendo i problemi anche gravi, senza ricevere alcuna risposta. Ma, in che mondo viviamo? E, perchè nessuno risponde a queste lettere di denuncia? Si da, magari, la colpa alle Poste che non consegnano le lettere, ma nello stesso tempo sappiamo che non è così!. Ed allora? Forse chi dovrebbe rispondere è in letargo o non tiene conto di quanto ha letto? Eppure, io credo, che il cittadino italiano, il poveretto che si è rivolto fiducioso, magari per avere giustizia di qualche torto subito, è lo stesso che con le sue bricioline, forma la bella pagnotta con companatico, con cui il Don o l’On.le, o il Pres. o l’Eccellenza….. si satolla? E, non è forse vero perciò che il “poveretto” dovrebbe essere considerato con più rispetto e non essere offeso con il silenzio? Certo che l’addetto ai lavori che riceve la missiva, o le missive, fa una scelta, per cui quelle che hanno il profumo inconfondibile, del povero cittadino, della plebe, passano e vengono smistate sotto tutte le altre, e, chissà se mai, verranno prese in considerazione! Che tristezza. Che mondo! Mi giro e rigiro nel letto, ma il caldo è sempre soffocante, e, nonostante il ventilatore acceso, è impossibile stare a letto, per cui decido di andarmi a sedere sulla poltroncina che si trova in giardino, dove c’è un po’ di fresco. Vedo le stelle che illuminano il cielo, e, come ogni sera, parlo con esse. Chissà quante persone parlano con le stelle e raccontano i fatti della loro vita e magari aspettano una ispirazione. Anche Dante Alighieri pensava alle stelle, ed infatti le Tre cantiche della Divina Commedia finiscono con riferemento alle stelle. L’Inferno: “E, quindi uscimmo a rivedere le stelle” Il Purgatorio: “Puro e disposto a salir a le stelle”. Il Paradiso:”L’Amor che move il sole e l’altrui stelle.” Avrei voluto conoscerlo, Dante Alighieri, così avremmo potuto parlare delle nostre consigliere. E, pensando a Dante, mentre guardo il cielo pieno di luci, voglio pensare che quando arriverà il momento del Grande Viaggio, potrò vedere le stelle da vicino, e, magari incontrerò Dante, che è stato inviato a ricevermi, e, dopo la presentazione: Ciao, io sono Dante, ciao, io sono Paolo, come vecchi amici andremo avanti a RIMIRAR LE STELLE.


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