Ho deciso di non parlare di politica perché, pur
conoscendo tante parole e conoscendo centinaia di insulti, e nonostante
riconosca in questo interscambio di insulti un certo piacere sportivo nello
scoprire un termine più colto di un altro, fuori uso o più precisamente, questo
non è il mio teatro. Vorrei vedere politici saggi e meno sofisti da
circo. Vorrei che la mia memoria non fosse così buona e che in quelle
recensioni non vedessi il riflesso delle stesse parodie di anni fa, e mi mancano più fatti e meno
rifiuti.
In questi giorni, in cui i politici di tutti i colori si travestono da
guerrieri per lanciare offese come armi, noi, che vogliamo solo cure per i
nostri mali, stiamo morendo di dolore. Qui, dove quel politico che sembra
una brava persona, uno che nella sua carriera professionale è stato efficiente
o un altro politico che parla molto bene, si mescolano per confonderci e darci
le vertigini.
Abbiamo il privilegio di vivere in un paradiso, ma a volte ne paghiamo
un prezzo troppo alto. Come se avessimo venduto la nostra anima al
diavolo, vediamo come marciscono le gengive su quest'isola che grida per
recuperare la sua essenza,
Vi dico già da questa pagina che non voglio parlare di politica,
perché la maggior parte di noi non è di nessuno e ascolta tutti, devo solo
riordinare un po' questo lavoro senza copione o garbo. Noi, la maggioranza
dei comuni mortali, non andiamo ai comizi, in molte occasioni abbiamo scritto
un nome su questa o quella scheda elettorale per punizione e non per
convinzione, e ad ogni legislatura manca un po' più dell'illusione che ci hanno
regalato ruberie tra fallacie, squalifiche e promesse non mantenute.
Perciò, a voi che ci rappresentate nell'una o nell'altra torre di
guardia, vi prego di non essere stupidi, e di mettere tutta la vostra energia
non solo per piacerci; e che non vi uniate a nessuno per ottenere lo scettro
d'oro, e che non diventiate licenziosi farabutti della vita.
Ci meritiamo grandi politici: nobili, colti e laboriosi, che mostrino
carattere quando qualcuno minaccia i nostri interessi, perché i beni che amministrano
non sono loro, ma nostri.
0 commenti:
Posta un commento