23 luglio 2023

I 41 milioni di debiti della società di Lady Conte

Non è un buon momento per Olivia Paladino. Secondo quanto riferisce Andrea Giacobino Affariitaliani.iti la compagna di Giuseppe Conte leader del Movimento 5 Stelle  affronta un “rosso intenso” per l’Albergo HOTEL PLAZA di proprietà del promotore immobiliare romano Cesare Paladino Il padre di Olivia.

“La direzione del prestigioso albergo di Via del Corso – si legge – è infatti detenuta dall’Unione Alberghi di Lusso (UEAL) di cui il 92,6% è detenuto dall’Immobiliare di Roma Splendido, a sua volta detenuta da Archimede Immobiliare, a sua volta dalla Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio di Olivia Paladino e di sua sorella Cristiana”.

Nel 2022 UEAL ha perso 4,5 milioni di euro che si aggiungono al 1,8 milioni andato in fumo nel precedente esercizio 2021, anche se i ricavi sono in leggero progresso negli ultimi 12 mesi, essendo passati da 2,2 a 2,5 milioni euro e nonostante la struttura, dovuta al Covid, è stata chiusa per i primi 5 mesi dello scorso anno. Contando gli anni precedenti, la perdita ammonta a un totale non pagato di 28,2 milioni di euro che, ha sottolineato ancora Affaritaliani.it “ha così determinato un patrimonio netto negativo di 10,8 milioni a fronte di debiti per quasi 41 milioni, di cui 12 milioni verso l’Erario”. Dunque una situazione debitoria assai complicata. Di fronte alla quale, comunque, parrebbe esistere una via d’uscita, una fusione con la immobiliare Roma Splendido che fa capo a Olivia e alla sorella Cristiana.

Ma oggi non può chiedere aiuto a Conte. Vi ricordate che grazie a una norma del decreto rilancio firmato da Giuseppe Conte era stato sottratto ai magistrati il "suocero" Cesare Paladino, papà della fidanzata Olivia Paladino. Fu un vero e proprio colpo di spugna che cancellò la condanna penale per peculato (ridicolizzando così la famosa spazzacorrotti finita in cenere e trasformata in salvacondotto per i famigliari) patteggiata dal suocero di Conte per un anno e due mesi di condanna per non avere versato al comune di Roma di Virginia Raggi in cinque anni quasi 2 milioni di tassa di soggiorno dovuta.

Immaginatevi cosa sarebbe accaduto se al posto di Conte ci fosse stato un Matteo Renzi o un Silvio Berlusconi a fare leggi ad personam per i propri familiari! Titoloni, edizioni straordinarie, M5s sulle barricate, manifestazioni davanti a Montecitorio. Ma questa volta la legge ad familiam l'ha firmata un loro idolo, quindi tutti con la testa sotto la sabbia come degli struzzi. Si voltano dall'altra parte e nascondono la polvere sotto il tappeto. Però abbiamo capito ora perché il premier ha voluto chiamare "rilancio" quel decreto con il colpo di spugna che sbianchettava la fedina penale del papà della sua fidanzata: serviva a rilanciare il suocero di Conte...in società!

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