24 gennaio 2022

Il mio agognato mare, immenso, misterioso, seducente.

“Per me il mare è sempre stato un confidente, un amico che assorbe tutto ciò che gli viene detto senza mai svelare il segreto che gli è stato affidato e che dà i migliori consigli: un rumore di cui ognuno interpreta il senso come meglio può”.
 Che Guevara

 In questi mesi ho passato molto tempo al mare. E mi sono sentito felice del mio amore per quell'immensità verde-blu profonda. E lì ho passato molte ore a riflettere, ricordare e parlare a me stesso. Qualcosa che mi piace fare di tanto in tanto.

Per gli esseri umani, riversare sentimenti nei mari è una pratica antica. Lo abbiamo fatto attraverso pensieri filosofici, discorsi di ispirazione, citazioni e detti universali. Insomma, siamo innamorati del mare da quando l'abbiamo visto per la prima volta.
Sono stregato da quell'enormità azzurra di orizzonti infiniti, aria pura e suono delle onde. Quando sono davanti al mare entro nei suoi misteri e silenzi, nei segreti che nascondono le sue acque tremanti e fresche. E osservando tutta la sua grandezza sperimento la povertà del genere umano. Fermo e stregato, mi riempie di pace, amore e forza è la mia ricchezza.
Il mare è la ninna nanna delle notti stellate, trova pace, è la riva del mondo reale ed è anche il luogo in cui inizia la fantasia. Osservarlo mi fa addentrare in leggende, miti o storie, immaginare galeoni, pirati in un mondo affascinante.
Mi strega, ma a dire il vero mi piace vederlo e godermelo dalla riva, quando ci entro lo faccio solo per pochi colpi, non di più. Le poche volte che sono stato in alto mare mi sono sentito stupito, affascinato da quella bellezza per tutta la vita. Tuttavia, mi ha sempre spaventato un pò per la sua immensità. Perché so che, in un attimo, qualsiasi vento debole può trasformarlo in una follia imprevista e poi mi trascinerei con esso nel vortice di una sfida perduta. Lo guardo, lo ammiro e lo rispetto per questo e per paura perché conosco la sua follia.
Quando gli sono vicino, mi fa fatica alzarmi presto ed è perché mi piace camminare un pò al suo fianco, senza persone, senza rumori, solo con il mormorio delle sue acque che mi sussurrano "Tu sei a casa". E con le sue onde danzanti che mi accarezzano, mi piace camminare mentre le calme acque della riva mi accarezzano i piedi. Mi lecca e basta, apprezzo i dettagli, ma sembro sempre sospettoso.
Dico che sono una persona di mare perché apprezzo averlo vicino come un tesoro incredibile. Essere dal mare non è nuotare nelle sue acque, è sentirsi la persona più fortunata del mondo quando ce l'hai vicino. Mi piace ascoltarlo nelle sue molteplici lingue, a volte sussurra e altre volte con il suo coraggio si scaglia contro di noi.
Può essere soleggiato o nuvoloso, può ruggire o sussurrarmi nelle orecchie, non importa, è sempre il mio mare. Rispetto, forza e una sorta di dipendenza. Invariabilmente mi soggioga. Non sono mai stato in grado di passare troppo tempo senza vederlo. Il mare è di gran lunga superiore alla mia parola, è il custode dei miei sogni, confidente dei miei segreti, la mia consolazione, la mia gioia. Con esso ho una comunicazione speciale, come se parlassi a me stesso in un momento molto profondo. Lì trovo le migliori risposte e le decisioni più sagge. Livella le mie acque interne, mi contagia con il suo ritmo. È un motore che muove i miei interni, a volte addormentati dal vortice della città.
Tutto il tempo che viviamo stressati dalle difficoltà quotidiane, tanta tensione costante ci impedisce di rilassarci, i problemi ci bombardano provocando uno stato di stress che finisce per prenderci il sopravvento. Tuttavia, passare almeno qualche ora al mare mi permette di staccare da quell'ambiente caotico, è come se avessi creato una bolla intorno a me. Ha un effetto quasi ipnotico che genera una sensazione di tranquillità e benessere che mi permette di ricaricare le energie.
Il mare è sicuramente il mio grande amore, legato al mio destino perché vivo su un'isola. Ma lungi dal sentirmi prigioniero ed esiliato. Se perdo la costa, perdo il mio umorismo. Semplicemente contemplo il mare e io sono il mare. Inspiegabile con le parole.  Ho passato dei giorni davvero piacevoli. Uno di quei pomeriggi mi sono sdraiato sulla sabbia sentendo le onde andare e venire, ho chiuso gli occhi godendomi quella pace che il mare mi regala.
Come potete vedere, quando sono davanti al mare, la mia mente soccombe al suo potere. I miei occhi si godono la sua bellezza sentendo la sua superiorità. Lo guardo in estasi, innamorato, sì, è un amore vero, unico, indescrivibile e immenso, amo il frangersi delle sue onde e il suo continuo ringhio quando non è calmo, e so per certo che qualunque cosa succede, sarà sempre lì per accogliere la mia anima e farmi sentire completo.
L'ho detto in altre occasioni. C'è una relazione tra il mare e me. Credo di averlo sempre saputo: siamo legati dallo spirito. Cercare di negarlo è inutile. È un rapporto che si anima ad ogni riunione. Non posso mai separarmi da quel mare mostruosamente seducente senza amarezza straziante. Quando devo tornare a casa e dire addio a quella bellezza incomparabile, mi sento sempre pesante.

Paolo Corrias

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