Grazie a un utilizzo sapiente e ragionato delle fonti di energia
rinnovabile, il piccolo borgo medievale di Borutta è riuscito a raggiungere
l’autosufficienza energetica per quanto riguarda l’elettricità, che ora è
gratuita per tutti gli abitanti.
A Borutta, un piccolo paese di 300 abitanti nel cuore
della Sardegna, c’è una bolletta che non arriva mai. È
quella dell’elettricità. Eh già, perché si da il caso che questo borgo in
provincia di Sassari, nell’area storica del Meilogu, sia proprio la prima
comunità energetica rinnovabile della Sardegna e venga
annoverata tra le pochissime (dodici!) già esistenti in Italia.
Ma cosa significa? In pratica, a Borutta l’energia elettrica è gratis
per tutti al 100% grazie l’utilizzo pervasivo e continuo di fonti
rinnovabili, in particolare di una pala eolica da 850 chilowatt e
l’installazione di impianti fotovoltaici che rendono tutti i
cittadini energeticamente autosufficienti. La particolarità di questo
borgo, poi, è il fatto che sia riuscito a raggiungere la totalità
dell’autosufficienza, a differenza delle altre realtà che si aggirano intorno
all’80%. A ciò si aggiunge anche il fatto che il Comune prevede di
erogare incentivi per consentire a tutte le abitazioni del territorio
di raggiungere la classe energetica A, migliorando ulteriormente
l’efficienza dell’abitato.
L’idea, oltre a favorire la transizione ecologica da molti ambita per
un rapido e progressivo abbandono dei combustibili fossili, è anche quella
di rendere la vita all’interno del borgo nuovamente appetibile sia
per chi ci nasce sia per chi magari potrebbe avere voglia di trasferircisi.
Infatti, come tanti altri borghi medievali Borutta da anni combatte
contro lo spopolamento che lo interessa, e la possibilità di risparmiare
notevolmente in bolletta, aumentando la qualità della vita e diminuendo i
costi, potrebbe decisamente renderla un buon investimento.
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