22 aprile 2022

Quando le emozioni pesano più della ragione...

Quando le emozioni pesano più della ragione, sosteniamo tutto ciò che il governo propone. In questa guerra mi ribello a fare o dire "qualunque cosa serva" per stringere i ranghi con "la nostra parte".

Da giorni si dice "in guerra la prima cosa che si perde è la verità". Siamo di fronte a uno scenario di giornalismo di guerra in cui ciascuna parte usa la comunicazione a proprio favore, usa il linguaggio che le è favorevole - Putin ha proibito l'uso delle parole guerra, invasione, distruzione - , massimizza i suoi risultati e riduce al minimo le vittime o gli errori .

Putin mostra immagini pulite della guerra, si vedono solo soldati in formazione, carri armati... Non mostra attacchi, non mostra distruzioni di edifici, ospedali o scuole, non mostra feriti o morti, non mostra la popolazione angosciata. Putin mostra mappe del progresso militare, mostra successi.

L'Ucraina fa lo stesso, ma al contrario: mostra distruzioni, attacchi alle infrastrutture, attacchi che danneggiano vite, mostra la disperazione delle persone, i feriti, i morti, i danni alle case; mostra la loro resistenza all'esercito russo, un esercito che non può batterli.

E vediamo la guerra, vediamo la sofferenza delle persone, empatizziamo e lasciamo che le nostre emozioni guidino le nostre decisioni. Quando le emozioni superano la ragione, sosteniamo qualsiasi proposta del governo, che si tratti di essere coinvolti in guerre, vendere armi o spendere più soldi.

Questo giornalismo sentimentale spinge gli spettatori a reazioni viscerali. Vogliono fermare la guerra, qualunque cosa accada, attaccando Putin o militarmente o con mezzi molto duri; vogliono vedere i governanti occidentali prendere posizioni dure. Questo giornalismo alimenta il conflitto e legittima la guerra.

I media presentano Putin come l'unico responsabile di essere dove siamo, come se tutto fosse colpa sua. Con questo non voglio lesinare aggettivi che condannano tutto ciò che fa o minimizzare tutte le responsabilità che ha: spero che finisca alla Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità! 

Ma tutti noi sappiamo che l'escalation di un conflitto è una questione di almeno due.

Ed è anche bene ricordare che le guerre le fanno i governanti, non i paesi o le persone.

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