Oggi ho finito di leggere "La Metamorfosi" di Franz Kafka, per chi non l'avesse ancora letto, questa piccola opera letteraria affronta un tema marcatamente esistenzialista. In sintesi, la storia parla di un venditore ambulante, di nome Gregorio Samsa, che una mattina si sveglia trasformato in un insetto. Nonostante la sua condizione, la preoccupazione di Gregorio non è mai stata la sua nuova condizione di "insetto" a cui non dava alcuna importanza. , ma piuttosto il fatto di non poter continuare con la sua routine quotidiana, di non poter svolgere il suo lavoro.... questa situazione diventa un peccato che lo porta a subire le più grandi delusioni da parte della sua famiglia e della società. Dopo vari eventi, Gregorio finisce in modo tragico, mentre la sua famiglia prende questo evento come una liberazione per andare avanti con la propria vita.
Nel corso della lettura
continuavo a pensare alla nostra natura umana e alcune domande mi assalivano,
cosa è successo? Cosa significa questa storia? La trasformazione è il
segno terribile di un lato nascosto della vita umana che irrompe all'improvviso
e distrugge il tessuto pacifico della tranquillità domestica? Oppure, in
modo meno mirabile, lo scarabeo Gregor è simbolo del membro familiare o sociale
inassimilabile, del malato terminale di cui la famiglia vuole liberarsi,
dell'emarginato che dà fastidio, dell'"altro", del rinnegato, del
indesiderabile...? In questo lavoro mi rendo conto di qualcosa che accade
crudelmente nella realtà, quando qualcosa o qualcuno che ci ha servito in
passato smette di esserci utile e diventa un intralcio o un ostacolo alla
nostra vita quotidiana, senza il minimo rimorso, lo abbiamo lasciato
dimenticato in un angolo al suo destino e probabilmente alla sua morte.
A volte il nostro
egocentrismo ci fa credere che siamo indispensabili oppure inconsciamente ci
sforziamo di esserlo, magari per compiacere o per sentirci preziosi per
qualcuno (in questo caso la famiglia) ma qui vediamo chiaramente come nessuno
sia indispensabile in questa vita.
Franz Kafka con
quest'opera ci mostra che il concetto di solidarietà o di famiglia e di
sostegno diventa parte delle fiabe solo quando ci troviamo ad un punto
decisionale critico. Ecco che mi rendo conto che la nostra natura umana è così,
egoista! e la moralità di cui tanto ci vantiamo è qualcosa di creato da
noi stessi, quindi è alterabile e modellabile a nostro piacere e vantaggio.
Kafka ci mostra
categoricamente come dipendiamo dalla nostra utilità per la nostra
sopravvivenza e accettazione nelle diverse sfere sociali e fa emergere una
verità per noi così naturale ma così deplorevole, che solo avendola in un libro
possiamo vederla.
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