"Ognuno vive come può." Qualche giorno fa ho trovato questa
frase scritta nella mia pagina Facebook e sì, sarebbe illogico chiedere
istruzioni su come orientarsi in un mondo dove nessuno sa veramente cosa sia la
vita. Stiamo tutti improvvisando e nessuno è abbastanza sicuro di quello che
sta facendo. Come direbbe mio fratello: “Quelli che ti dicono di aver capito
bene sono quelli che capiscono meno”. Sento che siamo tutti così impegnati a
cercare di ottenere qualcosa, che alla fine ci perdiamo la possibilità di
vivere. Cosa stiamo cercando? Affinché? Cos'è vivere?
Non oso dire che tutti diano il massimo, ma posso dire che facciamo il
meglio che possiamo, facciamo quello che possiamo. Credo di averlo già detto,
ma trovo che il solo fatto di esistere sia già abbastanza stressante.
Mi sento sempre più perso in tutto questo, e continuo a chiedermi se
quella sensazione prima o poi scomparirà nella vita, perché sembra che si sia
già depositata in un piccolo angolo del mio essere. In questi tempi in cui come
società stiamo rompendo le strutture che ci hanno sempre sostenuto, e non
sappiamo davvero dove aggrapparci, mi sembra difficile metterci in discussione.
Alla fine ci restano più dubbi che certezze, più paure che gioie. Non sarebbe
bello pensare di meno e divertirsi di più?
Recentemente ho capito che non siamo mai preparati per ciò che
accadrà. Aspettare il momento giusto non esiste. La vita ti lancia sassi,
alcuni più grandi, altri più piccoli, e tu li affronti come meglio puoi, è
così. Ogni persona vedrà per cosa usa le pietre in seguito.
Sento che la vita va molto veloce e che è impossibile rallentare.
Cerchiamo di restare saldi e di trovare un equilibrio per camminare in un mondo
che non smette mai di tremare, come un terremoto costante, dove la terra si
spezza di tanto in tanto, e blocchiamo pietre che arrivano chissà dove per chissà
cosa. È spaventoso, vero? Penso che non ci siano istruzioni per camminare in
questa instabilità. L’unica cosa che posso dire è che alla fine ognuno vive
come può.
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