16 ottobre 2021

IL GATTO EUROPEO. UNO DEI GATTI PIÙ AMATI D'ITALIA

 

Spesso sorgono discussioni fra gli estimatori e proprietari di gatti e altre persone che considerano questi animali una minaccia per la nostra natura. Le riflessioni che seguono dovrebbero aiutare a rendere più oggettiva la discussione al riguardo.
Nell’Europa centrale l’abitudine di tenere gatti si è diffusa, in misura più rilevante, a partire dal 12° secolo. Per secoli si sono tenuti questi animali praticamente esclusivamente per la lotta contro ratti e topolini delle case, importati involontariamente con lo sviluppo delle vie di commercio nel Medioevo. Solo con la rivoluzione industriale, nel 18° e 19° secolo, i gatti ottennero tuttavia lo statuto di animale da compagnia nel significato odierno. Sulla base di inchieste rappresentative presso la popolazione, nel 2008 in Svizzera vivevano quasi 1,4 milioni di gatti domestici. Di questi, ca. un milione di animali avevano la possibilità di uscire e quindi di cacciare all’aperto.
Il gatto è un animale territoriale e il suo comportamento è fortemente legato all'ambiente in cui vive. I gatti sviluppano relazioni con altri gatti o con le persone, solo quando sentono che il loro ambiente è sicuro.
Ma unisce alla sua indole delicata anche grande giocosità e vivacità. Inoltre, pur essendo considerato un gatto comune in realtà discende dai gatti sacri dell’antico Egitto.
Il gatto europeo passa per essere “il gatto” per eccellenza, un micio comune con poche pretese estetiche ma tante qualità che lo rendono fra i più amati in Italia. 
In verità la sua storia lo rende molto speciale: è infatti discendente diretto dei gatti egizi, proprio quelli venerati come sacri durante l’antichità.
Le origini
La razza europea arriva dunque dall’antico Egitto, trasportato nel nostro continente da mercanti e anche dai fenici che, esperti navigatori, sapevano bene quanto fosse piacevole viaggiare con questi felini. 
Questi ultimi, infatti, non solo offrivano una mansueta e discreta compagnia, ma cacciavano anche i topi nelle stive. 
Approdato sulle sponde del Vecchio Continente, però, ha dovuto anche lui lottare contro i pericoli e le asperità del tempo ma è sopravvissuto ed è diventato uno dei gatti più amati in assoluto, anche grazie al suo carattere tranquillo e dolce.
Il carattere
Il carattere del gatto europeo ha tratti ben definiti che lo distinguono da tutti gli altri rendendolo unico. È particolarmente intelligente, ha un forte istinto predatorio, è sensibile e molto giocoso; ma soprattutto è docile e affabile. 
Seleziona, all’interno della famiglia, il suo umano preferito con il quale instaura un rapporto molto profondo e inossidabile. 
Insomma si tratta di un esemplare di micio che ama stare con l’uomo, si adatta bene alla vita in appartamento ma predilige, potendo, la possibilità di passeggiare all’aperto e non ama la solitudine.
L’aspetto
Il suo aspetto a volte ha creato confusione nel pubblico in quanto le sue tante varietà ammesse dagli standard di razza non lo rendono immediatamente identificabile. Il gatto europeo infatti può avere un mantello grigio, bianco, marrone, arancio scuro, nero, può avere fino a tre colori e gli abbinamenti più frequenti sono fra bianco, marrone e arancio. Inoltre, è spesso tigrato ma anche a squame di tartaruga e marmorizzato. 
Insomma la sua grande ricchezza genetica ne ha reso difficile una selezione lineare ma è anche per questo che è bellissimo e molto amato.

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